mercoledì 13 ottobre 2021

Celebrando Samhain.


Molti elementi di Samhain sono giunti fino a noi, modificati dallo scorrere del tempo e dal susseguirsi dei cambiamenti culturali e religiosi.
Il fuoco, che simboleggia la luce che rischiara la tenebra, è il calore che rigenera prima e dopo il gelo.
Durante Samhain il fuoco gioca un ruolo importante.
Al tramonto del 31 ottobre venivano accesi dei fuochi sacri, solitamente in luoghi dal profondo valore spirituale.
Questi falò dovevano ardere tutta la notte e venivano infatti vegliati, attorno ad essi si celebravano i riti della fine dell'anno per propiziare quello in arrivo.
Nello stesso momento tutti gli altri fuochi domestici venivano spenti, ad eccezione delle classiche lanterne di Samhain, rape e cipolle intagliate, che avevano il compito di proteggere gli abitanti delle case durante questa notte e di rischiarare la via per gli spiriti.
Il giorno dopo ogni famiglia accendeva un nuovo fuoco domestico prendendo le fiamme dal falò sacro.
Questo fuoco era il simbolo luminoso della speranza di una nuova prosperità per l'anno appena iniziato.
Una tradizione che è stata tramandata ad esempio con l’accensione di lumi per i defunti.
Dalla luce dei falò a quella nelle lanterne, la rapa intagliata di jack O’Lantern, usate per rischiarare la via durante le celebrazioni, e lasciate a protezione della casa sulle verande, sugli usci. Erano anche un aiuto per gli spiriti, che trovavano così più facilmente la via perduta.
Samhain aveva dei colori privilegiati sugli altari, le diverse tonalità dell'arancione, del marrone e il nero, che hanno un significato ben preciso.
Il primo simboleggia il raccolto mietuto nelle sue ultime fasi proprio in questi mesi, il secondo la terra custode dei semi e dei morti, il terzo è la fine dell’estate, le giornate che diventano più buie.
Inoltre questi colori sono cromaticamente in contrasto, il luminoso arancione accanto a marrone e nero, sfumature più cupe, vicini per ricordarci l’equilibrio tra luce e oscurità che da sempre permette la rinascita.
Tutti conosciamo, soprattutto grazie al cinema e alla letteratura, l’espressione 
“Dolcetto o scherzetto?”
O meglio “Trick or Treat”, trabocchetto o trattiamo?
La celebre espressione usata ogni anni dai bambini mascherati ad Halloween ha origini molto antiche.
Nel precedente articolo ho spiegato che le popolazioni europee lasciavano del cibo in tavola e sulle tombe per i propri cari defunti, ciò veniva fatto anche per onorare gli spiriti che varcavano i confini dell’aldilà per vagare una sola notte di nuovo sulla terra.
E così si lasciavano offerte mangerecce lasciate fuori dalla porta la notte di Samhain, un tributo per gli spiriti affamati, i quali, rifocillati, non avrebbero fatto dispetti ai vivi.
Una forma di rispetto ma anche di protezione.
I Cristiani ripresero questa usanza di Samhain, e nella notte di Ognissanti vagavano di casa in casa, elemosinando cibo in cambio di preghiere per le anime dei defunti in Purgatorio, grazie alle quali avrebbero raggiunto più velocemente il Paradiso.
Il cibo è un elemento molto importante anche nelle tradizioni italiane legate a queste celebrazioni.
Dicevamo che la notte di Samhain, il 31 ottobre, il confine tra il mondo dei morti e quello dei vivi diventa più labile, tanto che gli spettri possono tornare sulla Terra a farci visita.
Insieme agli spiriti innocui purtroppo giungono a noi anche creature malevole, che vogliono portarci con loro negli Inferi.
Per questo le popolazioni pagane usavano mascherarsi la notte di Samhain, per confondere i morti nella loro ricerca di anime da rapire.
Col tempo questa precauzione è diventata un gioco dei bambini, ma ormai che degli adulti, quello di travestirsi.
Piccola curiosità: tempo fa una sensitiva mi disse che è sconsigliato cercare di contattare gli spiriti a Samhain e nelle notti che immediatamente lo precedono e lo seguono, perché i morti sono particolarmente inquieti in quei giorni, e potrebbe essere addirittura pericoloso.
Quindi evitate per qualche giorno letture di tarocchi, divinazioni e soprattutto sedute spiritiche, soprattutto se non siete esperte della pratica.
L’Halloween che conosciamo oggi è frutto di una nuova era, di un lungo viaggio.
Samhain arriverà negli Stati Uniti esportato dagli immigrati anglosassoni e irlandesi, che mantennero vive le loro tradizioni all'interno delle nuove comunità.
Col tempo questa festa è stata assorbita nella nuova cultura americana che si stava via via formando, per poi diventare una celebrazione di tutto il popolo americano indipendentemente dalla cultura di origine.
I tratti distintivi di Samhain restano, cambia però la loro fisionomia.
Samhain diventa Halloween, “All hallows eve”.
Per fare le lanterne da esporre alle finestre, al posto di cipolle e rape, si intaglia un nuovo ortaggio originario del Nuovo Continente, la bellissima zucca.
Il travestimento che i Celti usavano per ingannare gli spiriti diventa un gioco per i più piccini e un divertimento per gli adulti.
Fantasmi, vampiri e streghe, e poi i personaggi più amati dei film e dei cartoni animati.
Il preparare e offrire cibo per gli antenati defunti diventa col tempo un passatempo simpatico, "dolcetto o scherzetto?", dove i bambini si recano di casa in casa a racimolare un prezioso bottino di caramelle.
Cambiano i tempi dunque, cambia l’aspetto, ma l’anima di Samhain resta invariata. Una festa in cui due mondi si intrecciano, due stagioni si avvicendano, il tutto con estrema naturalezza.


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