“Con un uomo non giacerai come si giace con una donna: è un abominio”. (Lv 18, 22) Chiunque abbia giaciuto con un uomo come si giace con una donna, hanno compiuto tutti e due un abominio; siano messi a morte. Il loro sangue ricada su di loro”. (Lv 20, 13)
Così tuonano due versetti che troviamo nel libro del Levitico.
Sono certamente tra i più noti, i più usati per condannare l’omossesualità.
In questo libro, il terzo della Torah, troviamo una raccolta di prescrizioni e leggi che scandiscono la vita della comunità ebraica dopo la liberazione dall’Egitto.
Il Levitico ovvero libro dei leviti, i sacerdoti discendenti della tribù di Levi, trova la sua collocazione temporale in due momenti: la trasmissione orale nata tra l’8 e il 5 secolo aC, a cavallo tra il periodo preesilico e la deportazione in Babilonia, e la redazione scritta, conclusasi del 3 secolo aC, nel periodo postesilico.
Parlando del libro di Genesi e dei capitolo dedicati ad Adamo ed Eva se ricordate abbiamo detto che il periodo successivo alla deportazione in Babilonia è molto importante per il popolo ebraico, è un passaggio fondamentale nella ricostruzione della propria identità culturale, sociale e religiosa.
Da questa riscoperta nasce la necessità di mettere per iscritto le prescrizioni che regolamentano la vita quotidiana, civile e religiosa di ogni ebreo, affinché non vengano mai dimenticate anche e soprattutto nei momenti di maggiore sconforto.
E la vita civile riguarda anche le relazioni di coppia, che vengono anch’esse regolamentate.
Matrimoni, rapporti sessuali, procreazione.
Tutto ha una legge che lo riguarda.
E qui arriviamo al nostro tema, ai versetti del Levitico che abbiamo citato all’inizio.
A una prima lettura essi sembrano condannare in toto l’omosessualità.
Ma è questa l’intenzione degli autori leviti?
Procediamo con ordine.
La Torah considera l’omosessualità in modo diverso rispetto ai tempi odierni, non prende in considerazione l’inclinazione sessuale tantomeno quella sentimentale. Essa conosce gli atti di tipo omosessuale, nello specifico la sodomia.
Alla luce di ciò, visto che non si parla di amore ma di atti sessuali, possiamo già dire che l’intenzione degli autori del Levitico non è condannare le persone omosessuali, semmai scoraggiare i rapporti sessuali anali tra due uomini.
Perchè?
Ripercorrendo la storia del popolo ebraico scopriamo che esistono una serie di fattori che hanno portato i leviti a dichiarare l’atto sessuale omosessuale come un “abominio”.
Sempre in Levitico si dice: “Non agite secondo il costume del paese d’Egitto (...) non comportatevi secondo le loro leggi.”
(Lv 18, 3-4)
Le culture con cui il popolo ebraico è entrato in contatto nei secoli precedenti conoscevano l’omosessualità e non vi era divieto di congiungersi tra persone dello stesso sesso.
Israele che riscopre se stesso e la sua identità deve stabilire una netta separazione tra sè e gli altri popoli, in particolare da coloro che lo hanno soggiogato e imprigionato, ridotto in schiavitù, deve dunque prendere le distanze anche dalle loro pratiche sessuali.
Solo in questo modo Israele potrà trovare la propria unicità.
Per la stessa motivazione, il voler dare un taglio netto con gli oppressori, Levitico vieta i rapporti incestuosi, accettati ad esempio dalle famiglie nobili egiziane per preservare la purezza della loro linea di sangue.
Una seconda motivazione la troviamo nel valore che viene dato alla fecondità, tematica che abbiamo già affrontato parlando dei capitoli di Genesi su Adamo ed Eva.
Siamo in un periodo storico in cui uno dei propositi maggiori della comunità ebraica postesilica è quella di dare vita a nuove generazioni che tramanderanno la conoscenza e la fede dei loro padri.
Il rapporto sessuale deve dunque essere finalizzato alla procreazione, quindi può svolgersi solo tra uomo e donna all’interno di una relazione coniugale benedetta dai sacerdoti del Tempio.
Un uomo giacerà solo con la sua sposa con l’intento di generare dei figli.
Il sesso omosessuale, e non l’omosessualità attenzione, è una distrazione da tale intento, pertanto viene scoraggiata.
Per lo stesso motivo, ovvero evitare di disperdere il seme inutilmente, il Levitico vieta ad esempio i rapporti sessuali quando la donna ha il ciclo mestruale.
Da ciò si evince che l’intento degli autori del libro del Levitico è più legato alla paura di un calo delle nascite che alla condanna della comunità omosessuale.
Tutto è finalizzato alla sicurezza del legame familiare, che è la base della comunità ebraica.
Se nella famiglia vi è discordia essa non sarà un terreno fecondo per le nuove generazioni.
Per questo motivo vicino al divieto di congiungersi sessualmente tra due uomini troviamo altre proibizioni.
Viene bandito l'adulterio (Lv 18,20), vengono proibiti i sacrifici di infanti in favore del dio Moloch (divinità antica del fuoco che richiedeva che i neonati venissero bruciati in suo onore) (v.21), e infine vengono proscritti gli atti sessuali con gli animali (v. 23).
Non si giace con persone dello stesso sesso o con animali perché il proprio desiderio sessuale va contenuto e risparmiato per la propria sposa, per procreare.
Per lo stesso motivo l'uomo non disperderà il seme con altre donne, la cui gravidanza può minare la solidità della famiglia.
Un bambino non può essere sacrificato e bruciato per Moloch, perché i sacrifici umani erano prerogativa di culture nemiche del popolo ebraico e inoltre sarebbe blasfemo uccidere un bambino, un dono di Dio, una creatura che può tramandare la linea di sangue della famiglia.
Se la famiglia non è serena e compatta al suo interno allora non lo sarà nemmeno verso l'esterno, e a rimetterci sarà l'intera comunità.
La società ebraica di quegli anni è consapevole che il popolo non può disperdersi e disgregarsi ulteriormente, non sopravviverebbe.
Per questo le regole sono scritte in modo così ferreo e incontestabile all'interno del libro del Levitico, per questo le punizioni a riguardo sono drastiche.
Queste prescrizioni però riguardavano una comunità ebraica appena rientrata in patria, che viveva un senso di precarietà ed era in cerca di una nuova stabilità.
Questa situazione particolare ora non esiste più, la società ebraica si è evoluta e trasformata nel corso dei secoli, nonostante tante difficoltà.
Ed è qui che crollano i versetti sopra citati.
Quando scompaiono le condizioni storiche che hanno reso necessarie certe leggi esse perdono la loro ragion d'essere e possono essere messe in discussione in favore di un miglioramento culturale e umano della società.
Alla luce di ciò se guardiamo ai versetti che parlano di proibire i rapporti sessuali omosessuali possiamo dire che essi hanno ormai perso ogni significato.
Lo hanno perso in seno alla comunità ebraica, dato che ai giorni nostri non si parla più di un popolo di ritorno dall'esilio che necessita di una discendenza e di sicurezza religiosa e sociale, e non trovano più nessun appiglio neanche all'interno di quelle società che hanno ereditato parte del patrimonio religioso ebraico attraverso il cristianesimo.
Dunque chi si ostina a discriminare le persone omosessuali brandendo la Bibbia come un'arma nuovamente inciampa nella sua ignoranza, dato che questo odio non trova una base solida nemmeno nelle parole del Levitico.
Utilizzare questi versetti per condannare l'omosessualità non solo è anacronistico, dato che la nostra situazione storica in questi anni 2000 è totalmente rovesciata rispetto a quella degli ebrei del 3 secolo aC, ma soprattutto perché come abbiamo visto quelle proibizioni nulla avevano e hanno a che fare con l'amore tra persone dello stesso sesso.
Amore che nemmeno qui viene messo in alcun modo in discussione.