Non si conosce bene l'origine di questa iniziativa, ma dal 2006 le federazioni e le confessioni pagane hanno deciso di dedicare questa giornata al ricordo delle numerose, troppe vittime del fanatismo religioso.
La data non è stata scelta a caso.
Se ricordate nel mio articolo sui Saturnali avevo parlato dell'imperatore Costantino, il quale emanò nel 313 dC l'editto di Milano, chiamato anche editto di tolleranza, che permise la libertà della confessione cristiana.
L'imperatore Teodosio successivamente si discostò da questa strada per la convivenza civile tra le diverse culture religiose.
Nel 380 dC emanò a Tessalonica un editto di fede.
«Tutti i popoli governati a norma della nostra clemenza debbono per nostra volontà perseverare nella religione che il divino apostolo Pietro ha trasmesso ai romani.(...)
Noi ordiniamo che tutti coloro che osservano questa legge conservino il nome di cristiani cattolici, mentre giù altri, che a nostro giudizio sono pazzi e dementi, si addossano la vergogna di una dottrina eretica (...); essi debbono intanto essere colpiti dal giudizio divino,ma poi anche dalla pena che sarà a noi notificata secondo l'ispirazione da noi ricevuta dal cielo.»
Con questo Editto della religione Teodosio assunse il cristianesimo al rango di religione di Stato.
Se da una parte questa decisione portò a migliorie all'interno della società, vedi la costruzione di basiliche, l'incremento delle attività caritatevoli, trattamento più civile per carcerati e schiavi, dall'altra essa scatenò la diffidenza nei confronti di coloro che erano considerati pagani o eretici.
Ci vorranno quasi dieci anni prima che questo Editto abbia dei risvolti pratici sulla vita della popolazione, e quando accadde clima di sospetto verso il diverso credo religioso si scatenò in terribili atti di intolleranza.
Saranno soprattutto quattro nuovi editti di Teodosio, emanati tra il 391 e il 392 dC, a scatenare e armare la furia dei fanatici cristiani.
Il primo, Nemo se hostiis polluat, emesso il 24 febbraio 391, vietò tutti i sacrifici rituali pagani in forma sia pubblica che privata, proibì l'ingresso nei templi e nei santuari e l'adorazione di statue delle divinità pagane.
Gli editti successivi sono conferme di quanto decretato nel primo, con l'aggiunta nell'ultimo documento al ricorso della pena di morte per chi continuava a professare la religione pagana.
In seguito a queste conferme vi furono incursioni nei templi, gli stessi e le statue vennero distrutti.
Venne raso al suolo il tempio di Artemide ad Efeso, ad Alessandria molti templi furono convertiti in chiese, scatenando una guerriglia civile che contò numerosi morti.
A Callinico (nell'attuale Siria) nel 388 dC venne colpita la comunità ebraica, in quanto i cristiani distrussero la sinagoga della città.
Teodosio impose alla comunità di ripagare il danno, decisione che venne aspramente criticata da Sant'Ambrogio, all'epoca vescovo di Milano, e pertanto ritirata.
Tra gli effetti di questo Editto ci fu il linciaggio e omicidio della docente e scienziata Ipazia di Alessandria. (415 dC).
Il 24 febbraio dunque è una data simbolica, scelta come giorno del ricordo in relazione a questi editti contro i pagani.
Purtroppo essi sono solo la punta dell'iceberg della costante e mirata persecuzione ai danni delle religioni pagane compiute dalle diverse confessioni cristiane.
La lotta alle eresie, la caccia alle streghe nel Vecchio e nel Nuovo Mondo, sono solo alcuni esempi di come si sia evoluta questa intolleranza nel corso della storia.
Se da un lato questa giornata vuole essere usata per meditare e celebrare il ricordo di coloro che furono perseguitati, torturati e uccisi dai poteri religiosi, dall'altro ci permette di fare luce sulle attuali persecuzioni in atto in molti Paesi del mondo.
La superstizione e il fanatismo religioso e culturale purtroppo mietono ancora molte vittime.
Secondo Amnesty International in nazioni quali
Papua Nuova Guinea, Ghana, Zambia, Arabia Saudita, Congo, Tanzania, Kenya, India ancora oggi donne e bambini vengono arrestati, torturati e trucidati perché considerati colpevoli di stregoneria.
In molti paesi africani le persone affette da albinismo rischiano ogni giorno la vita perché considerati stregoni, vengono uccisi e parti del loro corpo vengono vendute come amuleti contro il malocchio.
Spesso le vittime sono bambini.
In Ghana esistono ancora i roghi di giovani donne bruciate vive, anche se secondo molte associazioni la vera natura di questa caccia alle streghe è di tipo economico. Le vittime infatti vengono uccise per potersi impossessare delle loro proprietà.
Una simile situazione si riscontra in India, dove le presunte streghe vengono private dei denti e poi bruciate vive, e anche qui c'è il sospetto che le accuse siano ben mirate per permettere ai parenti di ereditare i beni della defunta, di solito vedova.
La meravigliosa Franca Rame ci ha regalato anni fa un monologo molto emozionante, "Io sono una strega", mi permetto di citarlo, è davvero calzante e senza tempo.
«Non importa chi sono.
Non importa come mi chiamo.
Potete chiamarmi Strega.
Perché tanto la mia natura è quella.
Da sempre, dal primo vagito, dal primo respiro di vita,
dal primo calcio che ho tirato al mondo.
Sono una di quelle donne che hanno il fuoco nell’anima,
sono una di quelle donne che hanno la vista e l’udito di un gatto,
sono una di quelle donne che parlano con gli alberi e le formiche,
sono una di quelle donne che hanno il cervello di Ipazia, di Artemisia, di Madame Curie.
E sono bella!
Ho la bellezza della luce,
ho la bellezza dell’armonia,
ho la bellezza del mare in tempesta,
ho la bellezza di una tigre,
ho la bellezza dei girasoli, della lavanda e pure dell’erba gramigna!
Per cui sono Strega.
Sono Strega perché sono diversa, sono unica, sono un’altra,
sono me stessa, sono fuori dalle righe, sono fuori dagli schemi, sono a-normale… sono io!
Sono Strega perché sono fiera
del mio essere animale-donna-zingara-artista e … folle ingegnere della mia vita.
Sono Strega perché so usare la testa, perché dico sempre ciò che penso,
perché non ho paura della parola pericolosa e pruriginosa, della parola potente e possente.
Sono Strega perché spesso dò fastidio alle Sante Inquisizioni
di questo strano millennio, di questo Medioevo di tribunali mediatici e apatici.
Sono Strega perché i roghi esistono ancora e io – prima o poi – potrei finirci dentro.»
I roghi esistono ancora, bruciano, sta a noi scegliere se essere coloro che lo accendono, o che li spengono.
Per sempre.
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