Oggi 8 dicembre la chiesa cattolica celebra
l'Immacolata Concezione di Maria.
L'Immacolata concezione è il dogma cattolico che dichiara che la Vergine Maria sia stata concepita senza peccato originale.
Ogni uomo e ogni donna nasce con il peccato originale, solo Maria, colei che sarà madre di Gesù Cristo ne è esente, il suo grembo infatti non può che essere una dimora senza peccato per il figlio di Dio.
Questo dogma è riconosciuto solo dalla chiesa cattolica, ortodossi e protestanti infatti non condividono tale posizione.
Tra i primi teologi a teorizzare che Maria fosse nata priva del peccato originale fu Sant'Agostino (350-430) che nel suo De natura et gratia contra Pelagium afferma che Maria, a differenza della massa dannata che è l'umanità, si eleva grazie alla pietà, e risulta immune da ogni peccato.
Successivamente però si iniziò a ritenere che Maria non fosse nata senza peccato, anzi, ne era portatrice come essere umano ma la nascita di Gesù l'aveva redenta e purificata.
Questa convinzione perdurò per secoli, fino a che in epoca medievale, nel 1300, Duns Scoto affermò che non fu Gesù a redimere sua madre, ella infatti fu concepita da Sant'Anna senza peccato originale.
Per questa posizione Scoto si guadagnò il soprannome di "Dottore dell'Immacolata".
La disputa sul peccato originale di Maria continuò nei secoli successivi, dove teologi di diverse posizioni si diedero battaglia, anche a colpi di scomuniche e minacce di eresia, sull'argomento.
La dichiarazione ufficiale di questo dogma si avrà soltanto l'8 dicembre 1854, fu papa Pio IX a sancirlo nella bolla Ineffabilis Deus.
La bolla afferma inoltre che Maria non ha mai commesso in vita nessun peccato.
L'origine di questa peculiare purezza va ricercata nella Bibbia stessa.
Molti riferimenti vetero testamentari parlano della santità della stirpe di Eva, dunque delle donne.
Nel terzo capitolo di Genesi infatti leggiamo di Dio che parla al serpente nell'Eden, e gli dice:
"Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno."
(Gn 3,15)
Maria verrà spesso raffigurata nell'arte mentre schiaccia la testa del serpente, simbolo del Male e rappresentazione del diavolo, col suo calcagno.
Questo avviene perché la teologia cristiana ha per secoli tracciato un parallelismo tra Eva e Maria.
Eva è l'archetipo femminile dell'umanità, colei che è destinata a perpetuare la stirpe dell'uomo, da lei, donna, nascerà la nuova chiesa di Dio.
Eva è la madre di tutti gli uomini, Maria la madre di tutti i redenti, per usare le parole di padre Gabriele Amorth.
In altri testi dell' Antico Testamento si parla della purezza della donna, in Proverbi 8 si dice che ella venne creata prima degli abissi, quindi dell'Inferno, e nel Cantico dei Cantici l'uomo si rivolge alla sua amata definendola senza macchia.
Nel Nuovo Testamento Maria è definita da Luca "piena di grazia" (LC 1,28), dove questa espressione in particolare indica che Maria ha tutto il favore di Dio, e viene scelta tra tutte le donne perché solo lei può concepire e partorire quel disegno benevolo che Dio ha in serbo per l'umanità.
Nella lettera agli Efesini si dice che ella "è senza macchia né ruga,...santa e irreprensibile." (Ef 5,27)
Maria non è relegata al ruolo di genitrice, non esaurisce il suo ruolo nel parto, ella è figura di spicco nell'agonia di Gesù sulla croce.
"Donna, ecco tuo figlio!...Ecco tua madre!" scrive Giovanni nel suo vangelo (Gv 19, 25-27).
Quel "Ecco" di Giovanni è usato per indicare l'annuncio di una nuova rivelazione.
Gesù muore, ma Maria rimane la madre di tutti i suoi discepoli, di quei nuovi redenti.
Maria accetta questo ruolo, come aveva accettato di portare in grembo il figlio di Dio.
L'umanità, i credenti, potranno contare sul Maria anche nei tempi più bui, si legge infatti nell'Apocalisse di Giovanni della lotta tra la donna e il serpente, battaglia in cui ella difende il figlio appena nato. (Ap 12)
Inizia così la costruzione della nuova chiesa, con Maria che diventa reredentrice, madre e guida.
Il Magistero nel 1964, con Paolo VI, le assegnerà il titolo di "Madre della Chiesa, quindi di tutto il popolo di Dio", come viene dichiarato durante il concilio ecumenico di quell'anno.
Maria, la donna, la madre, la guida.
Una figura femminile che spesso viene sottovalutata ma che è a ragion veduta uno dei pilastri e fondamento della cristianità.
Maria, che in quel versetto evangelico "Non conosco uomo" (Lc 1,34) ci dice sono libera nelle mie scelte, sono libera da padrone.
Da Lei, da questa figura così bella e forte, e alla luce di ciò che affermano in merito molti brani delle Scritture, dovrebbe ripartire per finalmente ridare nuova luce e parità al ruolo delle donne nella Chiesa e nella teologia.
(Nella foto, dettaglio della Pietà di Michelangelo, 1497-1499, Basilica di San Pietro in Vaticano)
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