giovedì 22 luglio 2021

Il vero peccato di Sodoma.


Quando si parla di omosessualità nella Bibbia uno dei capitoli più citati è certamente quello che racconta della distruzione di Sodoma e Gomorra.
Troviamo questo episodio in Genesi nei capitoli 18 e 19.
La narrazione biblica racconta che Dio si manifestò presso le querce di Mamre ad Abramo
che sedeva all’ingresso della sua tenda in una calda giornata.
Dio apparve ad Abramo nelle vesti di tre uomini, e il patriarca li accolse dando loro riparo e cibo.
Durante la visita gli uomini non solo annunciarono a Sara, moglie di Abramo, che da lì a un anno avrebbe partorito un figlio, ma lo informarono che Dio aveva deciso di distruggere le città di Sodoma e Gomorra, perché "Il grido contro Sodoma e Gomorra é troppo grande e
il loro peccato é molto grave". ( Gn 18,20).
Abramo cercò di intercedere affinchè qualcuno venisse risparmiato, “ Davvero sterminerai il giusto con l’empio?” (Gn 18, 23)
Dopo una lunga contrattazione con Abramo Dio disse che se avesse trovato almeno 10 giusti avrebbe risparmiato la città dalla distruzione.
A questo punto i tre uomini lasciarono Abramo e si recarono a Sodoma.
Nel continuo della narrazione diventano due, e vengono chiamati esplicitamente angeli.
Essi incontrarono qui ad accoglierli Lot, un nipote di Abramo.
Egli li invitò nella sua casa e insistette affinché trascorressero la notte nella sua abitazione, preparò per loro un banchetto e dei letti dormire. Ma prima di sera gli abitanti di Sodoma raggiunsero la casa di Lot.
Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perchè possiamo abusarne!” (Gn 19,5) dissero gli abitanti di Sodoma.
Lot rifiutò addirittura offrendo al loro posto le sue due figlie vergini, “Ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo, lasciate che ve le porti fuori e fate a loro quel che vi piace.” (Gn 19,8), ma essi rifiutarono.
Gli abitanti di Sodoma provarono a entrare con la forza in casa di Lot ma i due angeli ili accecarono con una luce abbagliante.
Gli angeli allora dissero a Lot di prendere la sua famiglia e di lasciare la città.
Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo. poiché noi stiamo per distruggere questo luogo, il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandati a distruggerli.” (Gn 19, 12-13) e quando la famiglia varcò le mura della città uno dei due angeli aggiunse “Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti.” (Gn 19, 17).
Lot era quasi arrivato a Zoar, una città vicina,quando Dio inviò una pioggia di fuoco e zolfo che incenerì del tutto Sodoma con i suoi abitanti, assieme ad altre città limitrofe come Gomorra, Adma e Zeboim.
La moglie di Lot si voltò per il fragore delle esplosioni e per questo fu trasformata in una statua di sale. (Gn 19, 26).
Abramo di buon mattino si recò nel luogo ove aveva incontrato i tre uomini, e da lì vide ciò che restava delle città distrutte, “tutta la distesa della valle e vide un fumo che saliva dalla terra, come il fumo di una fornace”. (Gn 19, 27-28)
Sebbene si usi questo racconto per condannare l'omosessualità le sue origini sono ben lontane da questo scopo.
Il racconto è ricco di simbologia mitica e allegorica, e segue il filone della narrazione eziologica, ovvero cerca di dare una spiegazione al perché si sono verificati certi avvenimenti, in questo caso si vuole trovare la ragione per cui la terra dove sorgevano Sodoma e le altre città distrutte fosse diventata una zona desertica, inospitale e dimenticata dall'uomo.
Ma l'autore di questi capitoli non è mosso solo dalla necessità di spiegare perché quella terra fosse diventata arida e inabitabile.
Utilizza il racconto per altri scopi.
Il primo è di natura politica, il secondo riguarda invece la morale.
Iniziamo dalla critica al contesto politico e sociale.
Siamo agli albori della storia del popolo ebraico come viene narrata nella Bibbia.
Abramo, di ritorno dall’Egitto, si stabilisce nella zona del Negheb.
Con lui c’è il nipote Lot, entrambi portano con loro bene e armenti. Abramo comprende subito che il territorio non è abbastanza vasto per ospitare entrambi, e convince Lot a cercare un altro luogo in cui stabilirsi.
Lot sceglie la valle del Giordano, all’epoca fertile ed irrigata, e lì si trasferì.
Fin da subito nella Bibbia ci viene detto che gli abitanti di quella terra hanno una cattiva reputazione.
Lot sa che i popoli di questa regione erano malvagi.
Ora gli uomini di Sodoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore.” (GN 13, 13)
L’intento dell’autore è quello di screditare la popolazione locale e i loro re.
Nel capitolo 14 di Genesi infatti viene raccontato un aneddoto nel quale i regnanti delle città scappano di fronte all’esercito del re di Elam abbandonando il loro popolo a un tragico destino di schiavitù, e durante la fuga essi cadono in pozzi di bitume.
Qui entra in gioco Abramo che riesce a recuperare il bottino trafugato dall’esercito e a liberare i prigionieri.
Piombò sopra di essi di notte, li sconfisse e proseguì. (...) Recuperò tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e il popolo.” (Gn 14, 15-16)
Questa valutazione negativa è una sorta di anticipazione sul destino delle due città,e sul destino di quei popoli e culture che le abitano.
Inoltre pone l’attenzione sulla grandezza di Abramo, colui che sarà il patriarca del popolo ebraico.
Abramo a differenza dei re di Sodoma e Gomorra non abbandona uomini e donne, ma accorre il loro soccorso, come ogni leader degno di tale nome dovrebbe fare.
Si inizia quindi a porre una linea di demarcazione tra passato e presente, e soprattutto futuro, delle popolazioni guidate da Abramo, quelle che con lui sceglieranno di seguire l’unico vero Dio.
Il vecchio regime è codardo, egoista, non tutela il popolo, la nuova via e il nuovo credo proposti da Abramo invece danno all’uomo sicurezza, protezione, ricompensa.
Veniamo ora al nostro tema, la presunta condanna dell’omosessualità.
Le città vengono distrutte a causa della loro corruzione e delle loro trasgressioni, ma attenzione,
la vera infamia che viene punita non è l'omosessualità, bensì il non adempiere al dovere dell'ospitalità.
Lot accoglie subiti gli stranieri e offre loro riparo e cibo, gli abitanti di Sodoma invece sono pronti a fare loro del male.
Non importa da dove essi vengano, chi siano, li bramano per sé stessi e per soddisfare le loro voglie.
Yada' è il termine ebraico utilizzato, che significa appunto conoscere sessualmente una persona, ma attenzione, il senso di quel "volevano conoscerli" in questo caso è chiaramente riferito a un rapporto non consensuale.
Quindi il testo ci dice che tra gli abusi che vogliono perpetrare c'è anche lo stupro.
Violenza sessuale ai danni di uomini compiuta da uomini, che è una cosa totalmente diversa dal concetto di omosessualità o di rapporti sessuali omosessuali.
Gli abitanti di Sodoma peccano contro il Signore non tanto per le loro pratiche sessuali discutibili ma per il modo brutale in cui negano assistenza agli stranieri che cercano un rifugio e per il modo in cui li trattano.
Questa mancanza viene sottolineata, in maniera iperbolica, con la proposta di Lot di prendere le sue figlie al posto degli stranieri.
L'ospite e la sua cura, la sua salvezza sono un valore così importante da sacrificare anche la propria famiglia.
Anche il fatto che gli abitanti di Sodoma spingano via con violenza Lot mentre cerca di farli desistere dal loro intento è indicativo.
Avrebbero potuto sfogare la loro rabbia e lussuria su di lui, invece lo scansano in quanto il loro obiettivo sono gli ultimi arrivati.
Per i Sodomiti essi non sono esseri umani, non meritano alcun rispetto, sono paragonabili a bestie.
Perché questo accanimento?
Perché Sodoma rifiuta di accudire lo straniero, di farsi carico dei suoi bisogni nel momento in cui è più debole?
Sappiamo già che sono un popolo che ha spesso indispettito il Signore con la codardia dei suoi regnanti, con il non rispettare le Sue leggi.
Dal testo si evince che la motivazione risiede anche nella paura del diverso, nel timore che questo possa scardinare e mettere in discussione le usanze della città, portando una nuova cultura che sottererebbe la precedente.
I Sodomiti infatti si infuriano di fronte alle resistenze di Lot: "Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice!" (Gn 19, 9).
Come si permette questo straniero di contraddire gli abitanti legittimi di quella città? 
L'emigrato non sarà mai pari all'autoctono, non avrà mai gli stessi diritti, e dovrà adattarsi ad ogni usanza, e sopportare ogni sopruso giustificato come usanza, tradizione. 
C'è inoltre una buona dose di egoismo, di non voler dividere la propria fortuna con chi è bisognoso.
Un'ulteriore conferma di questa interpretazione la troviamo ad esempio in Ezechiele 16,49: "Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sodoma: lei e le sue figlie vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane e in una grande indolenza, ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero".
Nel libro della Sapienza ci viene detto che i Sodomiti odiavano crudelmente lo straniero e non lo accoglievano: "Essi soffrirono giustamente per la loro malvagità, avendo nutrito un odio tanto profondo per lo straniero".(Sap 19, 13)
Nel suo libro Antichità Giudaiche Giuseppe Flavio ci dice che "I Sodomiti odiavano gli stranieri e deviavano dalle relazioni con loro".
Sovranismo biblico dunque, potremmo ironizzare dicendo che il motto politico dell'epoca sarebbe stato senza dubbio "Prima i Sodomiti!".
Dunque il peccato di Sodoma non è l'omosessualità, non è l'amore tra persone dello stesso sesso.
Siamo di fronte a un'incomprensione di termini e significati che per tanto tempo ha condizionato l'interpretazione di questo racconto e lo ha portato ad essere strumentalizzato contro l'omosessualità, che qui viene giusto accennata e solo nella connotazione di un rapporto sessuale tra uomini, oltretutto di tipo non consensuale. Si tratta quindi di stupro tramite sodomia, e viene citato nel racconto per descrivere i soprusi commessi dai Sodomiti contro lo straniero.
Un abuso violento, umiliante, per dimostrare il proprio potere su una vittima che non può difendersi né pretendere rispetto perchè secondo i suoi aguzzini non lo merita.
Il motivo principale per cui Sodoma e Gomorra vengono distrutte risiede proprio in questa totale indifferenza di fronte a un altro essere umano, alle necessità e dignità di un pellegrino, di un povero, di un emigrato.
Indifferenza che purtroppo anche noi tutt'oggi continuiamo a vedere in molti nostri concittadini, che quasi godono quando apprendono della morte in mare di qualche disgraziato.
Nel cuore di molti Sodoma e Gomorra non sono ancora state distrutte.


(L'immagine di copertina è un fotogramma tratta dall'episodio dedicato a Sodoma e Gomorra nel film di John Houston del 1966 "La Bibbia")