venerdì 13 settembre 2024

Buio in sala: la storia della Demon House.


Oggi buio in sala raddoppia.
Eh sì perché questa storia vede intrecciarsi due pellicole.
Un documentario e un film.
Guardate questa casa.
Se come me siete appassionati di paranormale allora questo edificio dovrebbe esservi familiare.

Questa casa situata al 3860 di Carolina Street a Gary, Indiana, è tristemente nota come Demon House a causa degli inquietanti fatti che si sono verificati al suo interno.
E’ stata comprata nel 2014 da Zak Bagans, autore e host del programma americano sul paranormale Ghost Adventures, dopo che aveva letto un articolo dell’Indipendence star dove viene raccontata la storia di una donna, Latoya Ammons, che assicurava che la sua casa fosse infestata da demoni feroci e potenti.
La storia ha avuto risonanza nazionale, tanto da essere ancora oggi, dopo 13 anni, uno dei casi più dibattuti dagli esperti del paranormale.
Quest’anno su Netflix è uscito The deliverance, un film ispirato alla vicenda.
Un film ben costruito, che si prende qualche libertà rispetto alla storia originale, capace di appassionare lo spettatore sebbene scada nel cliché horror da serie B nel finale, ma ci regala interpretazioni eccezionali in particolare da Andra Day Mo'Nique e Glenn Close. 
Il film, come la storia vera, ci racconta di una madre, qui chiamata Ebony, che dopo la separazione dal marito si trasferisce con la madre e i 3 figli in una casa in periferia.
La donna, che ha da sempre problemi con l’alcol, ha un rapporto molto conflittuale con la genitrice e i ragazzi, è seguita dagli assistenti sociali.
Dopo essersi trasferita la famiglia inizia ad essere testimone e vittima di strane manifestazioni, prima rumori molesti provenienti dal seminterrato, sciami di mosche che invadono la casa, fino ad episodi di possessione che porta i membri della famiglia ad aggredirsi a vicenda.
Alla fine Ebony capisce che qualcosa di demoniaco sta minacciando la sua famiglia e decide di agire per salvare i suoi cari.
Nonostante alcune licenze poetiche il film è fedele alla storia reale.
Nel novembre 2011 Latoya Ammons, sua madre Rosa Campbell e i suoi tre figli di Armani Lasean di 7 anni, Andrew R. di 9 e Airion Smith di 12 si trasferiscono nella casa al 3860 di Carolina Street a Gary, Indiana, una piccola abitazione su un piano con tre camere da letto, un soggiorno, un bagno e una piccola cucina. Una porta dalla cucina conduce a un seminterrato con pavimenti in cemento.
Rose è infermiera, Latoya studia cosmetologia e i figli frequentano la scuola locale. Potrebbe essere definita una famiglia comune.
Pochi giorni dopo che la famiglia si è trasferita delle mosche nere iniziano ad apparire in casa, nonostante fosse inverno e la casa fosse munita di zanzariere.
Durante la notte la famiglia comincia a sentire dei passi provenire dal seminterrato e delle porte che scricchiolano e si aprono da sole.
Rose Campbell una notte riesce a intravedere una "figura oscura di un uomo che camminava avanti e indietro nel soggiorno", corsa a controllare non trova nessuno ma sul pavimento ci sono delle impronte infangate.
Alcuni oggetti religiosi in casa vengono distrutti e appena i bambini vanno a dormire diversi suppellettili vengono buttati a terra o contro il muro.
Latoya racconta di aver deciso di ignorare queste avvisaglie, è già abbastanza sicura che si tratti di qualche spirito inquieto e non vuole alimentare la sua aggressività intervenendo.
Ma a marzo iniziano a verificarsi dei fatti inquietanti che colpiscono direttamente i membri della famiglia.
Latoya comincia a soffrire di emicranie, accompagnate da una sensazione di rabbia crescente.
Durante un pigiama party con le amiche Airion viene vista levitare sopra il letto in stato catatonico, viene liberata da questa condizione solo dopo che la famiglia si era riunita in preghiera.
Latoya e la madre si consultano con molti parroci delle chiese vicine, ma nessuno sa come aiutarle.
Alcuni sacerdoti, comprendendo la preoccupazione delle donne, consigliarono di pulire tutta la casa e di disegnare delle croci su ogni porta con olio d’oliva, e di benedire i figli con lo stesso olio.
Purtroppo questi rimedi non sortiscono nessun effetto.
Latoya e Rose trovano però due persone, due chiaroveggenti, che accettano di visitare la casa e dopo un’ispezione riferiscono che nel seminterrato vivono almeno 200 demoni, sono loro a tormentare gli Ammons.
Secondo una delle veggenti i precedenti proprietari della casa erano membri di una setta satanica che praticava sacrifici, anche umani. 
Ciò potrebbe aver aperto un portale per le entità diaboliche.
Viene consigliato alla famiglia di trasferirsi, ma le donne non hanno abbastanza soldi per cercare altrove.
Latoya costruisce un altare nel seminterrato dove posiziona statue di Maria e dei santi e su consiglio di una delle veggenti inizia a benedire la casa con fumenti di salvia bruciata.

Da lì la situazione peggiora ancora.
Latoya si sente sempre più debole e stordita, così come i figli che iniziano ad ammalarsi, avere forti dolori allo stomaco, sanguinano dalle orecchie e dagli occhi.
Latoya si ammala di una infezione ai reni.
Rose dichiara di essere stata strangolata da una forza sconosciuta, la stessa che tempo dopo se la prende col figlio Andrew, lanciandolo attraverso la stanza da bagno contro un muro.
La figlia racconta di aver sperimentato paralisi notturne in cui non riesce a respirare, e che una voce le ripeteva che sarebbe morta in 20 minuti e non avrebbe più rivisto la sua famiglia. Inoltre le cade addosso la testiera del letto, lacerandole la testa.
Armani inizia a vedere una presenza in un armadio, una donna anziana con gli occhi rossi che vuole parlare con lui ma che poi cerca di fargli del male.
Il bambino parla anche con un altro spirito, quello di un bimbo di nome Trey, poi viene addirittura posseduto da esso, rotea gli occhi, parla con una voce cavernosa, sul suo viso appare un ghigno innaturale e in quello stato minaccia la famiglia dicendo "è ora di morire" e "vi ucciderò".
Alcune notti la famiglia si rifugia nei motel per scappare da quelle forze spaventose.
Solo il 19 aprile 2012 la famiglia si rivolge al proprio medico, Geoffrey Onyeukwu. Quando il dottore visita i bambini nel suo studio li trova deliranti e fuori controllo, tanto da averne paura.
Armani inizia a camminare all'indietro sul muro, urla e sbraita maledendo il medico, Andrew viene di nuovo scaraventato contro un muro.
I bambini alla fine svengono e non c’è modo di far riprendere loro conoscenza.
I presenti, spaventati dalle urla, chiamano la polizia e i bambini vengono portati al Methodist Hospital di Gary. 
Gli Ammons vengono visitati, non vengono segnalati particolari problemi o traumi, ma Armani continua ad urlare e ad essere violento.
Latoya vuole benedire i figli ma il personale medico, a detta sua, la deride e la allontana in attesa che arrivino i servizi sociali.
Di fronte a quella situazione infatti è necessario allertare il Department of Child Services per capire se i bambini subiscono maltrattamenti e se la madre avesse bisogno di un aiuto psicologico.
Non è la prima volta che il DCS si attiva per quella famiglia, la donna era già stata segnalata per negligenza educativa.
I figli della Ammons non andavano a scuola regolarmente, cambiavano spesso istituto e i loro profitti scolastici non erano buoni. Latoya dopo il trasferimento inizia ad attribuire la continua frequenza irregolare dei suoi figli alle presunte attività demoniache nella casa, che impedivano ai figli di dormire e li facevano ammalare.
L’assistente sociale incaricata del caso si chiama Valerie Washington e appena allertata va a visitare la famiglia in ospedale. 
Valerie trova i bambini fisicamente sani senza lividi preoccupanti.
Washington inizia i colloqui con i bambini, e a quel punto Armani comincia a ringhiare, mostrare i denti, cerca di strangolare il fratello maggiore e devono intervenire gli infermieri per staccargli le mani dal collo. La Washington e un'infermiera, Willie Lee Walker, decidono di parlare insieme a Rose e ai bambini, ma anche qui le reazioni sono ugualmente violente, il piccolo comincia nuovamente a ringhiare e Andrew aggredisce la nonna prendendola a testate. 
Rose inizia a pregare ed è lì che Armani inizia a camminare sul soffitto, il volto contorto in un ghigno spaventoso, per poi saltare cadendo in piedi sul pavimento.
L’infermiera e l’assistente sociale scappano dalla stanza urlando, attirando l’attenzione dei presenti che subito si informano sulla vicenda.
 "Questo ragazzo non era se stesso quando lo ha fatto", ha detto la Walker.
La donna, che ha sempre affermato di credere nei demoni e negli spiriti, comincia a riferire che il bambino è malato di mente ma forse anche posseduto.
L’incredibile fatto viene riportato al cappellano dell’ospedale che il 20 aprile 2012 contatta don Michael Maginot, della parrocchia di St. Stephen.

Maginot va a parlare con la famiglia qualche giorno più tardi e durante l’incontro succedono cose strane: luci che si accendono e spengono, tende che si muovono senza che ci siano spifferi, dal nulla appaiono impronte di stivali sul pavimento.
Maginot impone le mani su Latoya che inizia ad avere le convulsioni.
Maginot è sicuro che la famiglia sia tormentata dai demoni, e prima di andarsene benedice ogni stanza della casa, e promette alle donne che le aiuterà.
Il DCS ovviamente non prende in considerazione la possibilità di una possessione demoniaca e dopo aver fatto visitare i bambini da psicologi e dottori arriva alla conclusione che i bambini con quelle scene isteriche stiano manifestando un disagio profondo nei confronti della madre. 
Dopo aver parlato con Latoya gli psicologi riferiscono che la donna non è pericolosa ma certamente è una persona che si è fatta suggestionare dalla sua fede e trova spiegazioni religiose o soprannaturali ai problemi dei suoi figli invece di pensare a un modo razionale per risolverli.
Gli assistenti sociali quindi prendono in custodia i bambini, riferiscono a Latoya che per riavere i figli dovrà sottoporsi a controlli psicologici e garantire loro un ambiente sicuro.
Il DCS riconosce a Latoya Ammons il merito di aver creato un forte legame con i suoi figli ma aggiunge che la donna deve, cito, "trovare forme alternative di disciplina non direttamente correlate alla religione e alla possessione demoniaca". La donna dovrà quindi seguire un percorso sulla genitorialità per migliorare le sue capacità educative e di gestione dei figli.
A Latoya viene spiegato che non deve più parlare ai bambini di demoni e di essere posseduti, deve piuttosto impostare un'educazione positiva con incoraggiamento, regole e privilegi di sospensione. Vengono stabilite delle visite supervisionate con i bambini in cui la donna può lavorare su questi obiettivi insieme alla psicologa.
La donna è disperata, sostiene che lei e i figli stanno combattendo insieme una battaglia e che non era giusto essere separati, il problema sono i demoni nella sua casa, ma nessuno le crede, almeno all’inizio.
Nonostante sia circondata da scetticismo e pregiudizio qualcuno comincia a credere a Latoya.
La polizia e i funzionari del DCS continuano a indagare sulla situazione.
L’assistente sociale Washington organizza una visita alla casa per verificare se i bambini possono tornarvi e si fa accompagnare da alcuni poliziotti.
Latoya non entra e lascia gli onori di casa alla madre Rose.
Succedono subito cose strane, il pavimento in cemento del seminterrato si sgretola, le radio degli agenti smettono di funzionare, si riaccendono solo per captare una voce che li saluta dicendo “Ehy!”
Il capitano di polizia Charles Austin, il quale crede al soprannaturale e ai fantasmi, comincia a pensare che in casa si stia verificando un'attività paranormale. Decide di scattare delle foto dell’esterno della casa, la prima immagine è sfocata e granulosa, ma nella seconda, poi pubblicata dall'Indianapolis Star, si intravede una figura bianca e scheletrica, forse femminile, alla finestra.

Austin ha scattato altre foto che a suo dire contenevano strane figure, inoltre mentre tornava a casa il sedile della sua auto iniziò a muoversi avanti e indietro da solo, e la porta del garage era bloccata.
In quel momento il capitano inizia a credere a Latoya.
Viene organizzata una secondo visita tempo dopo, e stavolta è l’assistente sociale Samantha Ilic a partecipare, perché Washington si era rifiutata.
Stavolta è presente anche don Maginot che decide di verificare la presenza di oggetti maledetti o simboli diabolici che potrebbero spiegare l’infestazione.
Maginot riferisce che ad esempio se qualcuno fosse morto in casa e fosse stato sepolto nel terreno sottostante questo potrebbe spiegare i fenomeni paranormali.
Scavando gli agenti trovarono un'unghia finta rosa, un paio di mutandine bianche, una spilletta, il coperchio di una piccola pentola, calzini con la parte inferiore tagliata sotto le caviglie, involucri di caramelle e un pesante oggetto di metallo che sembrava un peso per un cordone per tende.
Maginot non sa spiegare l’origine di tali oggetti e per scrupolo benedice tutto col sale.
Ilic inizia a sentire dei formicolii alle mani, che sparivano per poi tornare, la pelle diventa biancastra, sente poi un forte dolore al mignolo, come se glielo avessero rotto.

La donna comincia ad avere difficoltà a respirare e lascia la casa, poco dopo viene raggiunta da Latoya che aveva iniziato ad avere uno dei soliti forti mal di testa.
Dal soffitto comincia a gocciolare una sostanza oleosa e sebbene gli agenti di polizia la pulissero questa ricomincia a scendere.
Secondo Maginot quel liquido è una sostanza demoniaca.
Il capitano Austin comunica che lui non rimarrà in quella casa dopo il tramonto e di concludere velocemente l’ispezione.
E’ a questo punto che iniziano gli esorcismi.
Maginot quel giorno celebra un esorcismo minore su Ammons, dato che ancora non aveva l’autorizzazione del vescovo a procedere con un rituale canonico.
Il monsignore Dale Melczek infatti gli aveva detto di consultare degli esorcisti prima di giungere ad errate conclusioni.
Al rituale erano presenti due agenti, il capitano Austin e l’assistente sociale Ilic. 
Maginot prega per due ore, i presenti sostengono di aver avvertito come una presenza oscura nella stanza, addirittura ne sentono addosso il respiro. 
Ilic ha detto di aver avuto una serie di problemi medici dopo aver visitato la casa, ha riportato ustioni di terzo grado mentre guidava la motocicletta e si è anche rotta tre costole facendo Jet Skiing, si è poi rotta una mano quando ha sbattuto contro un tavolo, infine si è rotta una caviglia mentre correva in infradito.
Molti amici, spaventati, smettono di frequentarla.
Maginot riesce ad ottenere il permesso dal vescovo e può eseguire l’esorcismo maggiore sulla famiglia Ammons. 
Il primo esorcismo autorizzato in 21 anni da Melczek.
Maginot spiega ad Ammons che era importante capire quali demoni li stessero perseguitando, bisogna scoprirne i nomi.
Il nome indica il possedere un oggetto, se ne conosco il nome posso dominarlo, per questo viene scoperto ed usato per combattere i demoni durante gli esorcismi.
Ammons cerca dei nomi dei demoni online,cerca riferimenti sui problemi che hanno avuto i suoi figli. Mentre fa la sua ricerca il computer si spegne più volte e Latoya si sente male.
La ricerca è però produttiva.
Latoya riconosce come possibile demone Belzebù, noto come signore delle mosche.
La donna si segna anche nomi di demoni che secondo la teologia torturano e fanno male ai bambini.
Grazie a queste informazioni Maginot può eseguire tre grandi esorcismi su Ammons, due in inglese e l'ultimo in latino, nella sua chiesa di Merrillville.
Il fratello di Maginot era sul posto nel caso in cui Latoya fosse diventata pericolosa. 
La donna però non aggredisce il sacerdote. Si contorce, urla, il dolore che prova, riferisce, è simile a quello del parto.
L’esorcismo dà i suoi frutti, Latoya è finalmente libera.
Latoya ha il diritto di vedere i figli anche senza supervisione e di nascosto fa sottoporre anche i suoi figli a diversi esorcismi.
Dopo sei mesi Latoya riottiene la custodia dei figli e la famiglia Ammons si trasferisce a Indianapolis, in una casa benedetta da padre Maginot.
Nel 2013 il caso viene definitivamente chiuso dagli assistenti sociali che ritengono che la donna abbia superato la sua ossessione per il paranormale. 
Gli Ammons non hanno più avuto problemi con spiriti e demoni, secondo Latoya il merito è degli esorcismi che hanno liberato la sua famiglia, che ora vive senza paura.
Nel corse degli anni ha rilasciato diverse interviste in cui racconta la sua storia, e continua ad affermare che in quella casa lei e la sua famiglia sono stati perseguitati da qualcosa venuto dall’inferno.
Nel 2014 sull’Indipendence Star esce un articolo che racconta la storia di Latoya, la quale per dimostrare la sua buona fede consente ai giornalisti di accedere alle cartelle mediche dei figli e ai rapporti degli assistenti sociali, che a detta della donna non avevano scritto parole lusinghiere su di lei. 
La vicenda cattura l’attenzione di Zak Bagans, autore e host del programma di cacciatori di fantasmi Ghost Adventures.

Per chi non lo conosce, Ghost Adventures è un programma statunitense che ha debuttato in tv nel 2008, scritto e condotto dal conduttore Zak Bagans. Il format mostra Bagans e il suo team recarsi in luoghi ed edifici considerati infestati o maledetti per condurre un’indagine sugli eventi paranormali. 
Bagans compra la casa pagandola 35.000 dollari e vi conduce un investigazione sul paranormale che viene poi montata in stile documentario horror, Demon house, girato e diretto dal team di Ghost Adventures.
Come era solito fare durante le indagini in altre proprietà Bagans monta videocamere in ogni stanza della casa e si apposta di notte, in attesa che si verifichi qualche effetto paranormale.
Durante la notte in casa anche il conduttore comincia a stare male, ad avvertire un terribile mal di testa e ad avere pensieri violenti. A un certo punto sente un ringhio feroce e si intravede una figura nera passare davanti a una delle videocamere.
Questa investigazione porta Bagans a decidere di abbattere la casa nel 2016, in quanto secondo lui lì era presente una delle entità più feroci e pericolose che avesse mai incontrato.
Il documentario, che raccoglie anche testimonianze di chi ha vissuto la vicenda, sarà trasmesso solo due anni più tardi.
La storia di casa Ammons è tra le più dibattute tra gli esperti del paranormale.
Sebbene la vicenda sia stata confezionata molto bene secondo alcune persone è solo un grande bluff.
Tra i maggiori detrattori c’è lo scrittore e investigatore del paranormale Joe Nickell, famoso per aver dimostrato la falsità dei diari di Jack lo squartatore. 
Ricercatore per la Committee for Skeptical Inquiry (CSI) e autore per la loro rivista, lo Skeptical Inquirer, Nickell ha intervistato testimoni e vicini di casa e ha concluso che gli eventi soprannaturali sono stati o riportati in modo grossolano o addirittura abbelliti ed esagerati. 
Secondo Nickell molti fatti denunciati dagli Ammons come paranormali hanno una spiegazione razionale: gli scricchiolii sono tipici delle vecchie case, la descrizione completa della levitazione di Airion fatta dalle amiche rivela che in realtà la ragazza si è solo lanciata verso l'alto, probabilmente sfruttando l’elasticità del materasso.
Indagando più a fondo sulla dinamica di Armani che cammina sul muro Nickell scopre dall’assistente sociale che la nonna Rose Campbell ha tenuto la mano del bambino per tutto il tempo dell’acrobazia, sorreggendolo e aiutandolo di fatto a spingersi contro il muro e camminare. 
Geoffrey Onyeukwu, il medico di famiglia, riferisce di aver sospettato che i bambini soffrissero di allucinazioni molto vivide, di cui però non ha potuto individuare la causa. 
A riguardo Nickel non esclude che nella casa, molto vecchia e in cui non veniva fatta molta manutenzione, potessero esserci spore o muffa nera capaci di indurre terribili emicranie e visioni. 
Latoya e sua madre bruciavano salvia e zolfo in tutta la casa, un miscuglio che poteva provocare stordimento, mal di testa, anche svenimenti.
Nickell analizza anche la famosa foto scattata da Austin e scopre che era stata fatta con un semplice Iphone dell’agente e che non era stata riconosciuta come una prova per il caso di negligenza perchè non attinente, così come le altre foto fatte dallo stesso dispositivo non ufficiale.
L'investigatore ipotizza che la sagoma sia solo un riflesso o che sia stata utilizzata un’applicazione per aggiungere il fantasma alla foto.
Oltretutto Austin aveva anche parlato di fenomeni paranormali sulla sua autovettura, facilmente spiegabili da un meccanico con la rottura di qualche fermo.
Austin aveva raccontato ai giornalisti della sua speranza che si facesse un film sulla vicenda e che lui era disponibile a fare da consulente. 
Un poliziotto in cerca di notorietà, sostiene Nickell, e sempre a questo proposito fa notare come sia stato fondamentale per la vicenda il benestare di un sacerdote, padre Maginot, e della curia che autorizzano un esorcismo.
Anche Maginot non sembra immune al peccato di superbia, infatti ha stipulato un contratto con Zak Bagans per partecipare al documentario Demon house. 
Non solo, ha anche firmato un contratto con l’Evergreen Media Holdings,la casa di produzione del film horror L'evocazione.
Ma per il ricercatore la vera natura di questo caso va ricercata principalmente nello stato mentale di Latoya Ammons e dei suoi figli.
Onyeukwu racconta che la Ammons lo aveva chiamato perché non capiva i comportamenti aggressivi dei figli, che si picchiavano tra di loro fino a svenire.
Basta la psicologia per spiegare queste reazioni violente: la famiglia era in difficoltà economiche, i bambini venivano costretti a trasferirsi continuamente, erano impossibilitati a creare veri legami e amicizie, e hanno manifestato il loro disagio e la loro rabbia con comportamenti provocatori e violenti, anche tra di loro.
Latoya in seguito alle segnalazioni ai servizi sociali viene visitata da diversi psicologi, uno dei quali sostiene che la donna è lucida e un altro fa notare che la sua fede quasi fanatica poteva impedire di vedere con razionalità gli eventi.
Anche i bambini su richiesta dei servizi sociali sono stati sottoposti a una valutazione psichiatrica.
Il medico che ha valutato Armani ha riferito che era un bambino intelligente e lucido, e che si comportava come una persona posseduta solo quando gli venivano poste domande a cui non voleva rispondere o le cui risposte avrebbero potuto metterlo nei guai.
Le storie raccontate dai figli agli psichiatri sono frammentate e continuano a cambiare a seconda di chi le racconta.
Secondo i medici i bambini sono stati influenzati dalla madre.
Lo psicologo clinico Joel Schwartz, che ha valutato la figlia e il figlio maggiore di Ammons, scrive nel suo rapporto:
"Sembra anche che sia necessario valutare in che misura Airion possa essere stata indebitamente influenzata dalle preoccupazioni della madre circa il fatto che la famiglia fosse esposta a esperienze paranormali."
Latoya è una donna molto religiosa che non disdegna rivolgersi costantemente a chiaroveggenti, sono proprio loro a parlarle dei 200 demoni che perseguitano la sua famiglia, e la donna ci crede ciecamente.
La polizia ritrova in casa numerosi altari e bibbie, Latoya afferma che erano necessari per la guarigione spirituale dei figli, contro i demoni che volevano ucciderli.
A scuola gli Ammons avevano parlato con compagni e insegnanti dei fenomeni poltergeist in casa come causa del loro malessere e giustificare assenze e brutti voti.
Prima dell’arrivo degli Ammons nessuno aveva mai segnalato attività paranormali, tanto meno sette sataniche operanti nella zona, cosa confermata dal precedente proprietario Charles Reed, che fa notare come Latoya tirasse fuori la questione poltergeist solo quando lui le ricordava di aver saltato qualche pagamento per l’affitto.
Secondo gli psicologi la donna ha alimentato nei figli una psicosi, lei per prima aveva l’abitudine di mentire usando scuse incredibili ed esagerate, e ha quindi trasmesso loro un modus operandi per togliersi dai guai.
I bambini nelle loro azioni ricordano i clichè dei film dell’orrore, secondo Nickell gli Ammons si potrebbero essere ispirati ad essi pensando di essere così credibili agli occhi di chi li metteva di fronte a una mancanza o un errore. 
Esattamente come faceva la madre, che ricorreva a dolorose emicranie durante i colloqui in casa con gli assistenti sociali.
Questa modalità di comportamento a un certo punto è diventata un’ossessione impossibile da fermare, è possibile, secondo gli psichiatri, che a un certo punto Latoya e i figli non fossero più in grado di stabilire cosa fosse reale e cosa inventato, fino a scatenare una psicosi collettiva che ha portato la famiglia ad avere paura delle sue stesse bugie.
Per questo infatti venne consigliata la terapia familiare, che gli Ammons frequentano con diligenza ma è solo l’ennesima mistificazione di Latoya, che decide di rivolgersi comunque a padre Maginot e proseguire con l’esorcismo.
Nickell sostiene che tutto questo poteva risolversi diversamente ma Latoya ha avuto la fortuna di trovare dei funzionari pubblici facilmente suggestionabili.
Ma cosa è successo alla famiglia Ammons dopo che si è trasferita a Indianapolis?
Quest’anno come dicevo è uscito il film The Deliverance che ha riacceso l’attenzione sul caso.
Latoya Ammons vive ancora a Indianapolis e ora preferisce non esporsi più sulla vicenda, dopo l’uscita del film ha chiuso i suoi profili social a causa dell’eccessiva curiosità del pubblico.
Il regista del film Netflix, Lee Daniels, le ha parlato al telefono un paio di volte e ha riferito che la donna sembra aver trovato la sua serenità.
Anche se molte ombre sembrano aver continuato a seguire la famiglia.
Il figlio minore della donna, Armani Lasean, è morto nell'ottobre del 2021 a soli 17 anni. 
Degli altri due figli non si hanno notizie sui media.
Lo stesso Armani era cresciuto lontano dai riflettori, frequentava la scuola, era appassionato di basket e faceva il volontario in una chiesa multiculturale, la New Life Worship Center. 
Le cause della morte non sono state rese note, viene solo riferito che la madre era con lui, raccolta in preghiera.
Sulla pagina a lui dedicata dall’obitorio che si è occupato delle esequie si possono leggere i commenti dei suoi compagni di scuola, a cui manca molto.
Ci sono anche commenti più recenti, di chi ha visti il film Netflix, e ha voluto postare un saluto molto postumo per questo ragazzo dall’infanzia travagliata.
La demon house di Gary, Indiana, ora ridotta in macerie, come dicevamo rimane uno dei casi sul paranormale più dibattuti.
Una vera casa infestata? Una farsa? 
Esiste anche una teoria intermedia, secondo la quale l’entità malvagia abbia scelto la famiglia Ammons in quanto composta da persone fragili, facilmente manipolabili a causa della loro situazione precaria e disfunzionale.
Una situazione simile alla storia, forse più nota, di un’altra casa nella Contea di Suffolk, nello Stato di New York, situata al 112 di Ocean Avenue di una cittadina chiamata Amityville.
Ma questa è un’altra storia…